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L’autosilo del futuro è in centro a Milano

Nuova immagine (2)L’autorimessa di via Fratelli Gabba, posta nel cuore del triangolo della moda milanese, a due passi dalla fermata MM3 Montenapoleone, è da poco operativo. Con i suoi cinque piani interrati, è stato progettato da Studio Arkitekne secondo i più alti standard di efficienza energetica.

Bovema, incaricata della progettazione e realizzazione del Sistema di Evacuazione Forzato di Fumo e Calore, lo ha dimensionato in maniera da poter funzionare con un duplice regime: in condizioni normali il sistema fornisce la ventilazione meccanica giornaliera con un tasso di ricambio di 5 volumi/ora; a seguito della rilevazione di un incendio lo stesso sistema è in grado attivarsi rispondendo allo scenario di emergenza con un aumento della portata volumetrica fino a 20 ricambi/ ora.

Ogni piano è costituito da un unico volume che ospita posti auto. Questa conformazione ha consentito di sfruttare efficacemente la tecnica della ventilazione ad impulso, il cui impiego è stato reso tra l’altro necessario anche dalla ridotta altezza disponibile (circa 2,50 m), che non ha consentito l’utilizzo di soluzioni tradizionali, basate sull’impiego di canalizzazioni a soffitto. Grazie a questo tipo di ventilatori, noti anche con il nome di Jet Fan (fotografia in alto), è stato possibile dare direzionalità ai fumi presenti in ogni piano per convogliarli verso le batterie di estrattori fumo e calore assiali a due velocità (omologati F300/2h, in conformità alla norma EN 12101-3), disposti sul perimetro e collegati con l’esterno e il piano stradale tramite condotte di controllo del fumo in lamiera di acciaio (nella fotografia sotto gli estrattori assiali a parete durante una fase del collaudo).

Evacautore assiale a parete durante il collaudoIl centro operativo del sistema è costituito da una centrale di controllo automatica, che ha il compito di processare in tempo reale le condizioni dell’ambiente (temperatura, concentrazione di monossido di carbonio) e gestire conseguentemente il passaggio da ventilazione permanente ad EFFC implementando, ad esempio, diverse azioni: attivazione della doppia velocità degli EFFC interessati, messa in funzione dei jet fan del piano allarmato, chiusura dei portoni dei piani non interessati dall’incendio, distacco dell’energia e passaggio all’alimentazione di emergenza. Un impianto elettrico separato alimenta gli elementi attivi (ventilatori, jet fan, motori di apertura/chiusura di portoni e griglie) e la trasmissione dei segnali da e verso la centrale di controllo.

Scarica l’articolo completo apparso su Elettro, Aprile 2015 n.4, pp. 37-38 “Parcheggio auto elettriche multi-piano” ed. Tecniche Nuove

 

 

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