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Sicurezza negli Aeroporti. Sistemi di Evacuazione Fumo e Calore a Prova di Complessità.

Negli aeroporti la sicurezza è una priorità assoluta e uno degli aspetti critici da considerare è il controllo del fumo in caso di incendio e quindi la gestione dei sistemi di evacuazione del fumo e del calore). Dobbiamo ricordare che il fumo è la principale causa di morte in caso incendio, molto più impattante del fuoco stesso. Ma quali sono le sfide uniche legate a questi sistemi nei contesti aeroportuali? Quali strategie occorre mettere in atto per garantire un controllo del fumo efficace nella salvaguardia della vita e dei beni? Che ruolo svolge un sistema di evacuazione di fumo e calore rispetto alla gestione dell’esodo degli occupanti? Che livello di automazione è possibile ottenere? È possibile progettare impianti a prestazione superiore? Queste sono le domande che ci sentiamo rivolgere dai professionisti antincendio che collaborano con Bovema e cui abbiamo cercato di rispondere nel corso di questo articolo.

Complessità degli Aeroporti

Esistono diversi elementi caratteristici degli aeroporti che rappresentano delle sfide per la progettazione antincendio. Vediamone alcuni che ci sembrano particolarmente significativi da un punto di vista progettuale ed impiantistico: 

  1. Geometrie complesse ed affollate. Gli aeroporti sono intricati labirinti di terminal, gate e aree pubbliche, con flussi di persone in continuo movimento da uno spazio all’altro. L’obiettivo più impegnativo è garantire la sicurezza delle migliaia di persone presenti contemporaneamente in diverse zone. Il worst case scenario deve confrontarsi con la possibilità di una concentrazione di persone estremamente elevata, soprattutto in zone critiche come i terminal partenze e arrivi. In questo contesto i sistemi di controllo del fumo riescono a prolungare in modo significativo la finestra disponibile per l’esodo, mantenendo condizioni accettabili di visibilità e respirabilità dell’aria che permettono agli occupanti di mettersi in salvo muovendosi attraverso zone sicure.
  2. A livello normativo la prospettiva del capitolo S.8 del Codice di prevenzione incendi (quello dedicato al Controllo del Fumo) va quasi sempre ampliata introducendo metodi ingegneristici di computazione fluidodinamica. Questo soprattutto a causa delle geometrie degli spazi da proteggere che li porta quasi sempre a uscire dal campo di applicazione delle norme UNI 9494 (spesso le altezze sono inferiori a 3m). 
  3. Automazione e integrazione. Il ricorso a sistemi misti (ad es. SENFC al primo piano e SEFFC al piano terra) o comunque multipli (due SEFFC e le barriere al fuoco per compartimentare) è un percorso pressoché obbligato per il progettista. Il tema è semmai quello delle automazioni e delle integrazioni dei sistemi: sia i SEFC tra di loro sia, a un livello superiore, con il Building Managemet System (BMS) che supervisiona tutti gli impianti antincendio ma anche quelli di sicurezza e anti-intrusione (ricordiamoci sempre che ci troviamo in un aeroporto!) Il sistema di controllo del fumo in ambienti complessi come questo deve infatti essere coordinato con la gestione dell’esodo. 
  4. A livello impiantistico il posizionamento degli elementi del sistema quali evacuatori, condotte e prese d’aria deve spesso confrontarsi con la presenza di altri impianti in copertura e con facciate continue su cui, per dirla con un eufemismo, non è sempre facile intervenire.

Disponibilità superiore

Il sistema di controllo del fumo è un sistema di protezione attiva antincendio e in quanto tale deve essere progettato e costruito a disponibilità superiore, nei termini descritti dal Codice di Prevenzione Incendi al cap. G.2.10.2. Un impianto a disponibilità superiore è un sistema antincendio automatico che offre massimo rendimento ed efficienza, con una probabilità così bassa di fallimento in caso di incendio da risultare praticamente trascurabile. Queste caratteristiche prestazionali possono essere raggiunte in diversi modi ad esempio ridondando i componenti sensibili dell’impianto, oppure mettendo in atto una serie di accorgimenti che ne aumentino l’affidabilità e la manutenibilità. 

MAGGIORE AFFIDABILITA’

Il sistema di azionamento e controllo del sistema di protezione attiva contro l’incendio è bene che sia progettato per ridurre al minimo i possibili errori umani e per segnalare automaticamente e tempestivamente tutte le anomalie. Questo è possibile ricorrendo a una serie di accorgimenti quali:

  • Offrire un’interfaccia utente chiara con quadro sinottico completo del sistema per un suo maggior controllo 
  • Equipaggiare i comandi di consenso in due tempi, per evitare attivazioni fortuite
  • Prevedere un rilevamento precoce degli stati di anomalia sui componenti sensibili tramite test periodici.
  • Prevedere un rilevamento precoce degli stati di anomalia principali (mancanza di tensione in ingresso, etc). Questo tipo di controllo va effettuato direttamente da dispositivo di comando, senza necessità di azionare il sistema.
  • Corredare il sistema con un manuale di uso e manutenzione di tutti gli item che lo caratterizzano e di un Manuale Operatore del quadro di comando e controllo dove riportare tutte le azioni da intraprendere in caso di individuazione di guasti o anomalie.

Oltre a questi accorgimenti rimane valida la necessità, prevista anche dalle norme della serie UNI 9494, di una ridondanza delle fonti di alimentazione elettrica (gruppo UPS, …).

MAGGIORE MANUTENIBILITÀ

Una più efficiente manutenzione del sistema può essere raggiunta tramite i seguenti provvedimenti: 

  • Studiare la posizione e l’installazione dei componenti in modo da facilitare le ispezioni e le operazioni di manutenzione richieste. In particolare: i motori esterni delle serrande di controllo fumo e calore, le morsettiere esterne degli EFFC, i sezionatori in campo nelle vicinanze degli EFFC. 
  • Dotarsi di un quadro di comando programmabile, che offra la possibilità di pianificare prove periodiche sui componenti e sul sistema complessivo. 
  • Memorizzare uno storico delle anomalie e delle segnalazioni ricevute dagli item di sistema indicando precisamente le componentistiche interne da verificare al fine di una corretta manutenzione ordinaria o straordinaria.

Scorrendo questa lista di accorgimenti balza agli occhi il ruolo fondamentale svolto dal quadro di comando e controllo e, più in generale, dalla progettazione delle logiche di intervento dell’impianto, per il raggiungimento delle caratteristiche di disponibilità superiore del sistema di evacuazione di fumo e calore, sia in termini di maggiore affidabilità che di maggiore manutenibilità. Grazie agli accorgimenti suggeriti è possibile raggiungere le caratteristiche di disponibilità superiore senza ricorrere a misure più impegnative dal punto di vista impiantistico, quali la ridondanza dei componenti.

Gestione del sistema: formazione dell'utilizzatore e sorveglianza

Dopo il collaudo e il rilascio della documentazione di sistema, il SEFC viene consegnato al cliente che ne prende in carico la gestione. Prima che questo avvenga è importante che il personale dedicato dell’aeroporto (così come di qualsiasi altra attività), abbia ricevuto un’adeguata formazione “pratica” sull’utilizzo e la gestione del sistema. La formazione degli operatori riveste infatti un ruolo cruciale per garantire sia una sorveglianza accurata dello stato del sistema nel day-by-day, sia una risposta tempestiva e adeguata in situazioni di emergenza. In questo modo non solo si contribuisce a mitigare i rischi, ma si fornisce anche la base essenziale per una gestione efficiente in tutte le fasi successive all’entrata in funzione del sistema.

Nell’ambito della gestione routinaria il quadro di comando offre la possibilità di programmare controlli periodici a diversi livelli di profondità. Ad esempio la centrale può verificare ogni ora che tutti i componenti siano raggiungibili e correttamente posizionati, e una volta a settimana eseguire un test funzionale attivando ciascun componente. Il risultato di questi controlli può essere integrato nel sistema di monitoraggio dell’aeroporto e/o essere remotato verso la control room Bovema, per una segnalazione tempestiva dei malfunzionamenti.

Conclusioni

La progettazione e l’implementazione di sistemi di evacuazione del fumo e del calore negli aeroporti è una sfida complessa che richiede un approccio integrato e conoscenze estese da parte del professionista antincendio. è fondamentale il ricorso a tecniche di controllo del fumo diverse (evacuazione naturale, evacuazione forzata e pressurizzazione) e una progettazione elettronica molto spinta. 

Tramite la progettazione elettronica è infatti possibile raggiungere 3 obiettivi fondamentali per la sicurezza degli occupanti:

  • Garantire una corretta esecuzione delle logiche di attivazione dei diversi sistemi di controllo del fumo in base allo scenario di incendio.
  • Integrare i sistemi di controllo del fumo all’interno del sistema più generale rappresentato dal BMS
  • Progettare le specifiche che permettono al sistema di controllo del fumo di configurarsi come “sistema a disponibilità superiore”, sia per la maggiore affidabilità che manutenibilità.

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